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di Giuseppe Longo
SAVOGNA D’ISONZO – Con il concerto ospitato nell’insolita cornice di un centro ippico, dove anche i cavalli hanno “ascoltato” alcune affascinanti pagine musicali, si è concluso il Festival Schippers 2022-2023. In una serata resa purtroppo complicata dalla pioggia caduta fino a poco prima dell’inizio, il Rosebud Horse Club di Savogna d’Isonzo ha infatti accolto l’ultimo appuntamento della terza parte della manifestazione organizzata dall’Associazione Thomas Schippers, presieduta dall’avvocato Cristiano Gobbi, sotto la guida di Carlo Grandi. Gli altri tre concerti del modulo conclusivo si erano tenuti a Gorizia (Lucinico), Trieste e Gradisca d’Isonzo.
Calato dunque il sipario sul Festival, che in quest’ultima parte ha dato spazio alla “sinfonia classica” della Mitteleuropa con intramontabili composizioni di Franz Joseph Haydn, Ignazio Saverio Gobbi, compositore goriziano allievo della celebre Scuola delle Nazioni del piranese Giuseppe Tartini, Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozart. Una manifestazione che, per la sua qualità, si è inserita con buon diritto tra le numerose iniziative che costellano la lunga marcia di avvicinamento a quell’importantissimo evento che ormai è da tutti conosciuto come Go!2025, vale a dire Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura fra appena due anni. Un immenso “contenitore” nel quale la musica avrà un ruolo fondamentale, tanto che l’Orchestra “Thomas Schippers” ha voluto offrire fin d’ora un suo significativo apporto. Per questo, ha dato vita al Festival Schippers 2022-2023, un progetto di ampia portata snodatosi da marzo a giugno con una dozzina di concerti, tutti con ingresso libero, suddivisi in tre diverse produzioni. In quest’ultimo modulo, con il maestro Grandi, sono stati molto applauditi Laura Grandi, Snezana Acimovic, Marco Favento, Lucia Premerl, Daniel Longo, Giulia Pontarolo, Lorenzo Mian, Marco Zanettovich e Simonetta Fumiato (violini); Emma Krizsik, Rachele Castellano e Giovanni Boscarato (viole); Mara Grion e Katja Panger (violoncelli); Marco Abbrescia e Donata Paduano (contrabbassi); Nicola Zampis e Francesco Poropat (oboi); Lorenzo Valentini e Nikolay Novikov (corni).
«Il progetto della Capitale europea della cultura 2025 – ci aveva spiegato il direttore presentando quest’ultima parte del Festival – è un’irripetibile occasione per creare delle nuove sinergie artistico-culturali nella città di Gorizia e in tutto il suo territorio. Proprio per questo motivo, abbiamo pensato ad un programma triennale di graduale avvicinamento al 2025, iniziando dal Festival Schippers 2022 con la valorizzazione di musicisti vissuti o attivi musicalmente nel territorio isontino fin dal periodo rinascimentale. La nostra proposta non desidera essere un’operazione musicologica, ma un’occasione per entrare nel vissuto storico e soprattutto emotivo del territorio nelle varie epoche, ben cinque secoli, attraverso la musica».
Come detto, la manifestazione prevedeva tre diverse produzioni artistiche interpretate dall’Orchestra “Schippers”, diretta da Carlo Grandi, con quattro concerti ciascuna, appunto per un totale di dodici eventi. La loro distribuzione artistica sul territorio regionale ha seguito un principio di scelta su base culturale, musicologica, storica ed ambientale. Fondamentalmente, sono state sempre la musica e la sua origine storica a determinare la scelta del sito più consono alla realizzazione del concerto, come nel caso degli appuntamenti dedicati a compositori vissuti nel territorio di Gorizia. Ricordiamo, infine, che il progetto, nel suo insieme, è stato sostenuto dalla Regione Fvg e dalla Fondazione Carigo.
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In copertina e all’interno immagini del concerto tenutosi al centro ippico sotto la direzione del maestro Carlo Grandi.